mercoledì 20 gennaio 2016

Polemiche On line

Una delle cose che mi piace fare, soprattutto il lunedì mattina, è di andare al bar del paese, prendermi un buon caffè e mangiarmi una brioches con la marmellata, il tutto leggendomi la Gazzetta dello Sport: mi piace il calcio, lo ammetto, ma soprattutto amo la pallacanestro, e proprio nelle due pagine dedicate alla palla a spicchi, ho trovato questo articolo che mi ha particolarmente colpito.

Alessandro Gentile può piacere o meno sia come giocatore che come persona, ma ha sempre avuto una grandissima peculiarità: è l’uomo che non si arrende mai in campo, anche quando le cose girano male, ci mette sempre l’anima. Nel farlo non è esente da errori, molto spesso dovrebbe fermarsi e pensare a gestire un po’ meglio certi palloni bollenti (Gallinari è ancora la che urla di passargli la palla contro la Lituania), ma sono cose che si migliorano nel tempo. Gentile è comunque un pilastro fermo sia per l’Olimpia Milano che per la nostra Nazionale che si giocherà il pass pre-olimpico a Torino dal quattro al dieci luglio (tutti a tifare, mi raccomando). Detto ciò faccio seriamente fatica a capire come sia possibile essere così meschini da gioire per l’infortunio di qualcuno, indipendentemente dalla squadra di appartenenza: un giocatore è prima di tutto un uomo e godere per le sue disgrazie è da quaraquaqua, personcine misere.

Tutta questa premessa sportiva per parlare, in realtà, del grande aumento di persone che usano l’insulto per sfogarsi: vivendo anche su internet e nei vari social network, ho tristemente notato che il numero di persone che usano il flame e le discussioni è aumentato. Anzi, è aumentato il numero di persone che ha voglia di farsi una bella litigata, scrivere apposta commenti aspettando che qualcuno gli risponda indignato e da li parte la bagarre. E questo non riguarda solo lo sport, argomento dal quale sono partita io, ma succede soprattutto con la politica, con la religione e con qualsiasi cosa possa portare al fanatismo, cioè qualsiasi cosa possa piacere a qualcuno. È molto facile trovare sul web commenti arroganti e pieni di spocchia che generano insulti al primo contraddittorio.

Ma perché succede?

Io credo che la risposta non sia unica, ma ci siano vari fattori scatenanti. Il primo fra tutti, per me, è l’ignoranza: l’ignoranza è segno che fin da piccolo sei stato educato a porti in un certo modo verso gli altri. Ti senti superiore? Allora dimostralo schiacciando verbalmente la tua controparte.

Agghiacciante.

Poi subentra il fattore “Leone da Tastiera” che ti fa credere che siccome sei dietro uno schermo e dall’altra parte non ti possono vedere, allora sei in diritto di dire le peggio cose; c’è questa strana idea che il mondo virtuale sia una specie di porto franco in cui tutto ti viene concesso e puoi vomitare il tuo odio verso qualsiasi cosa o persona sia diverso da te, tanto che vuoi che succeda?
Innanzi tutto succede che la volta che ad uno gira male, va a denunciarti: ci sono state già sentenze contro chi insulta via etere, magari inizierà a diventare un po’ più virale. Credo che un bel processino, anche se civile, farebbe passare la voglia di sproloquiare a chiunque.

Infine, credo che ci sia anche una componente di grande rabbia inespressa: invece di andare a correre o in palestra, la gente si sfoga insultando e deridendo in rete. Appena qualcuno dissente, ecco che scatta la catalogazione e vieni insultato (Grullino, Pdiota, zecca rossa, Boldrini Wannabe e potete leggerne tanti altri) a seconda del gruppo di appartenenza dell’insultatore. Non importa chi ci sia dall’altra parte, interessa solo offendere il più possibile, con i toni più diversificati possibili: insulti, sarcasmo, presa in gira, urlando. Salire di tono e portare l’acqua al proprio mulino sono le parole d’ordine di queste nuove baruffe telematiche che, probabilmente, nella realtà non si scatenerebbero mai, tranne in alcuni casi.


Per voi a cosa è dovuto tutto questo? Vi siete mai intestarditi in una diatriba che sapeva essere stupida, ma di cui volevate avere l’ultima parola comunque?

2 commenti:

  1. Non credo sia una questione di educazione e di cultura. Anche io, seppur non sia una persona che ha ricevuto una cattiva educazione, ho avuto un periodo, anni fa, in cui litigavo spesso, anche e soprattutto per colpa mia. Non è che ero stupido allora e ora che mi astengo sono intelligente (non solo, almeno): semplicemente, c'erano cose di cui non mi rendevo conto, e ora si. Più che di mancata educazione emotiva, parlerei quindi di incoscienza nell'usare la rete. Sarebbe meglio dare un'educazione in quel senso, secondo me ;) .

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  2. Può essere che in alcuni casi sia così, ma non credo in tutti. Comunque già rendersene conto è una gran cosa, solo che non tutti sono come te.

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I commenti son ben accettati, molto meno gli insulti immotivati. Grazie :)