giovedì 13 ottobre 2016

Scippare una donna

Ci sarebbero molti argomenti di attualità su cui poter scrivere il post del mio blog, però preferisco seguire un titolo della Gazzetta dello Sport che mi ha fatto pensare e anche rivoltare: questo.
L’antefatto è più o meno questo: Wanda Nara era sposata con il giocatore di calcio Maxi Lopez (ora in forza al Torino) che la cornificava bellamente. Lei ha divorziato e si è fidanzata e poi sposata con Mauro Icardi, compagno di nazionale di Lopez. Fin qui, diciamo, che sono cose che succedono e sarebbe dovuta concludersi così. Invece la vicenda è stata ingigantita quando un estraneo ha pensato di dire la sua. Diego Armando Maradona si è sentito in dovere di dire che Icardi ha scippato la moglie a Lopez e che questo non è un comportamento da uomo.

giovedì 22 settembre 2016

Ventidue Settembre

Come ormai tutti sapete, oggi è il Fertility Day tanto voluto dalla nostra Ministra della Salute Beatrice Lorenzin. La campagna ha fatto molto discutere soprattutto per le pubblicità più che per i contenuti in se. Il Ministero della Salute fa bene a mettere a fuoco i rischi dell'infertilità, ma dovrebbe farlo più per una questione di salute pubblica che per una propaganda delle nascite come si faceva durante il Ventennio. C'è stato un vero e proprio corto circuito comunicativo.
La situazione era così assurda che discutendo con una amica su FB, è venuta fuori una situazione ipotetica sul controllo delle nascite da parte dello Stato che mi ha fatto pensare: questa situazione potrebbe essere uno spunto per un racconto distopico. 
Ne ho parlato con Mattia, molto più avvezzo di me alla distopia, e in tempi brevi lui mi ha scritto un breve, ma intrigante racconto, dedicato proprio al Fertility Day e pubblicato in esclusiva proprio sul mio blog. 
Buona lettura!

giovedì 1 settembre 2016

Fertility Day: un'aberrazione tutta italiana

Nel primo mercoledì di chiusura della gelateria mi sono dedicata al fancazzismo e il massimo dello sforzo intellettuale è stato pensare a questo post. Onestamente non potevo esimermi, visto che l’egregia Ministra della Salute Lorenzin mi ha servito l’argomento sul classico piatto d’argento. 
Sì, parlo del famigerato Fertility Day, organizzato per il 22 di settembre e promozionato con l’immagine sottostante. 

giovedì 18 agosto 2016

Leggere non è Peccato

Nel post sui Promessi Sposi di qualche settimana fa, parlavo della cronica indisposizione dell’italiano medio a leggere. È un argomento abbastanza spinoso e complesso e credo che sia un dovere fare di tutto per alzare la media dei lettori. Per questa ragione ho deciso di seguire l’iniziativa di Silvia Algerino del blog Lettore Creativo e di Nadia Banaudi di Svolazzi e Scritture chiamata Leggere non è peccato, il cui scopo ultimo è quello di avvicinare le persone alla lettura. 
Le regole sono semplici e le trovate anche qui nei due blog di partenza. Dopo aver taggato i post delle regole, c’è da rispondere a delle domande e quindi eccomi pronta. 

giovedì 4 agosto 2016

I Promessi Sposi: sì, però…

Più o meno tutti gli studenti italiani, durante il quarto o quinto anno di superiori si trovano davanti al tragico fatto che dovranno leggere I Promessi Sposi. Pure io che all’epoca frequentai un istituto tecnico, in quarta mi sciroppai la storia di Renzo e Lucia, anche se parecchio decurtata per mancanza di tempo. 
Dopo un decennio e mezzo, però, l’ho ripreso in mano per la Reading Challange che sto affrontando. 

giovedì 21 luglio 2016

Internet e la necessità di rompere i coglioni

Che l’avvento di internet, ma soprattutto dei social media, avesse aperto le porte per i troll di qualsiasi tipo, è fatto ormai conclamato: su qualsiasi argomento si scatenano le diatribe, complottisti urlano, gli intolleranti sfottono, utenti più o meno normali tacciono. 
Ritengo la critica una delle cose fondamentali per la crescita e per un confronto sano, ma che non deve deviare verso la pura e semplice rottura di coglioni. 

giovedì 7 luglio 2016

Questionario di Lettura

Quest'ultima settimana volevo scrivere un post serio, su un tema a me molto a cuore. Però tra il caldo e il lavoro, mi è passata la voglia. Credo che alla fine sia tempo di leggerezza e approfitto del post di Mattia per copiare il questionario sulla lettura. 

mercoledì 29 giugno 2016

Brexit e l'utopia dell'Europa

Lo scorso 24 di giugno, scorrendo la timeline di Facebook, mi sono trovata davanti al post di una mia conoscente trasferita in UK per lavoro da ormai parecchi anni. Sfiduciata, non sapeva bene cosa le sarebbe successo ora che i cittadini inglesi avevano votato per uscire dall’Unione Europea. 
Sono giorni ormai che i telegiornali continuano a parlarci di Brexit e credo che in un modo o nell’altro questo abbia influito sui nostri pensieri. Io infatti è ormai da una settimana che rimugino su quello di cui oggi vi parlerò: non farò disamine politiche o economiche che non mi competono. Vorrei però soffermarmi su un discorso etica e sociale. 

giovedì 16 giugno 2016

Serie TV da recuperare

L’altra settimana qui su Pensieri Congelati ho parlato di letture estive. Quest’oggi volevo continuare la serie di articoli sul cazzeggio, parlando invece di serie TV da dover assolutamente recuperare in attesa che riprendano quelle autunnali. 
Siete pronti? 
VIA!

giovedì 9 giugno 2016

Letture d'Estate

Anche se il tempo atmosferico vive un momento di bipolarità pesante passando da un giorno di calura africana ad uno uggioso come il cielo di Londra, il calendario ci ricorda che ormai siamo vicini all’estate. E molto spesso, estate significa anche avere un po’ più di tempo da dedicare a se stessi e alla lettura. Quest’oggi voglio avere la presunzione di consigliarvi dieci letture estive, sia da ombrellone, che impegnate. 
Facendo questo ho deciso, di base, di evitare tutte le varie saghe letterarie e di concentrarmi, quindi, su libri singoli. 
Pronti? 
VIA!

giovedì 26 maggio 2016

Serie TV e Finali

Maggio normalmente è il mese in cui terminano la maggior parte delle serie TV. Per molti è un periodo orrendo, perché i finali molto spesso sono tremendi, in senso buono o cattivo. 
In questo post ho deciso di analizzare diverse serie e i loro finali, così per condividere con voi i miei pensieri e quindi da qui in avanti fate attenzione per gli spoiler. 

The Big Bang Theory
Ho iniziato dai nerd di Pasadena perché sono stati i primi a terminare. Quest’anno, a differenza dello scorso, abbiamo finito ridendo. L’ultima puntata vede una specie di cena che serve come seconda cerimonia di nozze tra Penny e Leonard, in modo che le due rispettive famiglie e gli amici possano parteciparvi. Ovviamente non va tutto bene, perché i genitori di Leonard hanno divorziato da poco. 
Il problema, però, non è nel finale, ma in tutta la stagione: ormai TBBT non ha più nulla da dire e onestamente io la chiuderei. Sappiamo già che ci sarà ancora una stagione, ma ormai sono fiacchi, la verve delle prime stagioni si è persa tra i giochi di coppia. Sheldon non è più veramente lui da quando la sua storia con Amy è diventata seria; Leonard è sempre più zerbinato verso Penny e a volte credo che non gli si diano mai i meriti che ha; Bernadette e Howard sono gli unici che ancora apprezzo; le love story di Raj sono da cancellare. 

2 Broke Girls
Ci spostiamo a Ney York e qui il risultato è opposto rispetto a TBBT. Stagione molto buona, ripigliata rispetto alla precedente che era stata abbastanza piatta, ma finale che non mi è piaciuto molto. Sarà che sono stufa di vedere le storie di Max finire miseramente, ma l’addio di Randy è stato un colpo al cuore, perché rispetto a Deek, lui era molto più consapevole e maturo. C’è la novità lavorativa, è vero, ma… non basta per me. Il prossimo anno mi aspetto una gran stagione, magari diminuendo la presenza di Sophie che ormai non si tollera. 

Castle
La chiusura della serie arriva al momento giusto. Ormai i Caskett non avevano più niente da dire: insieme funzionano sempre bene, soprattutto nei momenti di coppia di casa, fuori dal solito caso settimanale. Però le puntate erano noiose, prevedibili. Insomma, ha fatto bene Stana Katic a non rinnovare e la ABC a chiudere. 
Il finale è stato pure pessimo, con una gestione del cliffanger orrido: si poteva lavorare molto meglio, sfruttare più puntate per creare il giusto climax, invece… bah. Finale pessimo per una stagione molto mediocre, per una serie molto carina e frizzante all’inizio. Caro Nathan, puoi tornare nei panni di Capitan Mal :P

Marvels Agent of SHIELD
Finalmente una belle serie finita bene. Ho letto su internet persone piuttosto deluse per la morte di Lincoln, ma io sono contenta: in primis perché non mi è mai piaciuto come personaggio e poi perché era veramente una piaga. La chimica tra Lincoln e Daisy era nulla, sembrava una coppia stanca nonostante fosse appena nata. Solo l’ultimo addio ha dato un po’ di emozione: paradossalmente la scena finale tra Lincoln e The Hive è stata più intensa. In due minuti si è sentito di più tra loro che tra lui e Daisy in una intera stagione. AOS patisce sempre il confronto con i film della Marvel, ma a mio avviso vince alla grande perché considerando il budget che hanno a disposizione, fanne delle cose assurde. Quest’anno hanno preso la strada degli Inumani, cosa che ha reso soprattutto la prima parte di stagione, veramente pallosa. AOS funziona bene quando mantengono il taglio spionistico più che supereroistico. 

The 100
La CW in questa serie non si è mai fatta troppi problemi a shockare ed uccidere personaggi in caso serva: nel finale, che io mi aspettavo più sanguinolento, in realtà si sono molto limitati. Sarà che durante le sedici puntate hanno fatto morire malissimo Lincoln e Lexa, devastando orde di fans, ma si sono trattenuti. Ho letto critiche al finale di stagione, ma io non sono d’accordo con loro. A me è piaciuto, sia per come è arrivato, sia per come è stato gestito. Il colpo vero di scena è stato Jasper e l’hanno usato più che alla grande. Forse l’unica cosa telefonata è che ovviamente a salvare le chiappe a tutti sia stata sempre e solo Clarke, ma del resto è la protagonista e quindi ci sta anche. Bella anche la scena in cui ritorna Lexa: diciamo che è un po’ fan service, ma dai, è stato comunque bello. Io personalmente non ho apprezzato moltissimo la Grounder, soprattutto per il finale della scorsa stagione, ma pare che molti l’amassero. Diciamo che ho sofferto molto di più per Lincoln. E a proposito di Lincoln, grande e cazzutissima Octavia, che alla fine del pericolo, ha ammazzato Pike. Si capiva che lui non se l’aspettava e neanche tutti coloro che erano con loro nella sala. Spero che per il futuro prossimo, la sete di vendetta di O. si sia placata. 

Banshee
Ho iniziato a vedere questa serie su “vago” consiglio di Tomo Milicevich, il chitarrista dei 30 Seconds to Mars, in quanto sua sorella è la protagonista femminile dello show. I suoi tweet mi hanno presa per sfinimento e non lo ringrazierò mai abbastanza per averlo fatto! Banshee è iniziata come una serie tutta cazzotti, sparatorie, sangue e tette, ma si è evoluto sia nelle trame, soprattutto nella regia e nella fotografia, tanto che alcune scene, sono degne di un film. Ora che è terminata dopo 4 stagioni, mi mancherà moltissimo. Trovo che sia stato uno dei migliori show che la TV abbia creato in questi anni, con dei personaggi cazzutissimi e splendidi (Job my Love) e l’incredibile capacità di avere un protagonista senza un nome. 
Goodbye Banshee, è stato bello conoscerti. #ForeverFanshee 

The Flash
L’anno scorso è stata la sorpresa migliore del palinsesto: più divertente e fresca del capostipite Arrow, riusciva a fare anche ridere e soprattutto non annegarci in un mare troppo profondo di lacrime, nonostante tutto. Questa seconda stagione non mi ha presa come la prima, soprattutto nella parte centrale dove si toccavano sempre gli stessi punti: tante chiacchiere inutili che si potevano evitare, tante scene una simile all’altra e, peggio di tutto, una discesa verso la china romantica di una storia tra Barry e Iris, come se questa fosse l’unica cosa importante. E nonostante tutto sono riusciti a tirare fuori dal cilindro un finale col botto, che sicuramente cambierà tutti gli universi DC (per lo meno quello di Arrow sicuro, visto che sono legati indissolubilmente. Quindi un grandissimo applauso per la scelta finale, anche se avremmo fatto a meno della scenetta sotto il portico dei due presunti amanti. 

Arrow
Questa serie partita così bene, si è persa di anno in anno, dietro ad assurde e noiose storie d’amore, prima tra tutte quella tra Oliver e Felicity, che io amo come coppia, ma qui ha rotto un po’ le palle. Tutta la storia girava praticamente intorno alla coppia e onestamente la cosa annoia, tanto che al 90% sono tentata di abbandonarla. Anche il finale non è stato niente di eccezionale, anzi, l’ho trovato abbastanza noioso. 

Supernatural
Se gli ultimi due anni i finali ci hanno portato fuochi d’artificio, grossi sconvolgimenti, quest’anno siamo andati sul soft. La battaglia s’è vista al penultimo episodio e in questa c’è una sorta di psicoanalisi tra le due forze cosmiche in campo: l’Oscurità e Dio. I due fratelli si ritrovano dopo millenni e parlano, fanno uscire i loro sentimenti e paradossalmente ho apprezzato molto questa scelta stilistica. Anche il WTF finale con l’entrata in scena di mamma Winchester e la tipa inglese è ben gestita e seriamente ti fa venire voglia di vedere come va avanti, nonostante per tutto l’anno le puntate ti abbiano annoiato e fatto dire spesso “adesso mollo”. Ma Supernatural è un po’ così: galleggia sul suo glorioso passato e poi lascia la zampata, facendoti volere di più. In più non mancano mai le risate nonostante i disastri: come non sorridere agli sguardi tra Billie e Crowley?



giovedì 19 maggio 2016

Liebster Awards 2016



Ebbene sì, sono stata nominata al Liebster Award 2016. Devo ringraziare Mattia per questo: del resto solo a lui potrebbero piacere i miei deliri e pensieri scritti via blog. Comunque per onorarlo del suo bel pensiero, risponderò volentieri alle domande che ha posto sul suo Hand of Doom e a mia volta farò delle domande per i miei nominati (che però non saranno undici come da regolamento).

1-Da quanti anni ti trovi nel mondo del blogging?
Anni? Mesi, vorrai dire. Il mio primo post qui su Pensieri Congelati è di gennaio. Quindi, in definitiva, molto poco. 

2-Quante volte aggiorni il tuo blog in una settimana?
Una generalmente. A volte salto pure quando non so cosa dire. 

3-Prima di postare un articolo, quante revisioni gli dedichi?
Una mia rilettura totale, poi lo faccio betizzare e infine lo risistemo. 

4-Quanto tempo lavori in media a un tuo post, dalla prima parola fino alla pubblicazione?
Dipende i tipi di post: alcuni più seri e articolari mi hanno preso più giorni, altri, soprattutto le recensioni, vanno via più veloci e leggere, anche per non perdere cose per strada. 

5-Ti capita mai di non poter postare un articolo per colpa della linea internet, che stenta oppure non va proprio? E se succede, cosa fai?
Eheheheh, si, purtroppo. Capita spesso che nelle ore serali, quindi di norma pubblico, la linea decide di abbandonarmi. 

6-Come ti comporti (o ti comporteresti, se non ti è mai successo) se un troll entra nel tuo blog e comincia a insultarti?
Per ora non mi è mai successo. Conoscendomi, però, lo ignorerei e basta.

7-Rispondere a tutti i commenti, anche a quelli insultanti o a quelli a post vecchi di anni. Si o no?
Ni. Generalmente rispondo a tutto, ma, come ho già scritto sopra, i commenti trollanti li eviterei a man bassa. 

8-Fai uno sbaglio in un tuo post (per esempio prendi per buona una bufala, o più semplicemente incappi in un errore grammaticale), e un commentatore te lo fa notare. Cosa fai?
Ringrazio per la correzione e ammetto lo sbaglio. Non c’è niente di male nello sbagliare, è solo una spinta in più per andare meglio la volta dopo

9-Quanti post altrui leggi ogni giorno, in media? E quanti ne commenti?
Commento pochissimo. A mia discolpa posso dire che penso che la gente non sia interessata a quello che posso pensare io. Poi generalmente leggo a blocchi: magari passo sere intere a spulciare sui blog, altre volte li evito perché non sono in vena di leggere. Sono molto umorale su queste cose.

10-Quali blog preferisci leggere?
Mi piacciono i blog di recensioni, soprattutto film, serie TV e nerdate varie. Poi per conoscenza mia personale, mi piacciono i blog medici.

11-Ti danno dieci milioni di euro, ma devi abbandonare per sempre blog e profili social. Che fai?
Col blog sarebbe facile: molto peggio se dovessi abbandonare FB o Twitter. Ammetto che mi piace molto navigarci. 

Ora passiamo al secondo step, ovvero: scrivere 11 cose su di me a piacere.

1- Uno dei miei libri preferiti è Orgoglio e Pregiudizio, eppure l’ho letto da molto adulta. Credevo che fosse un Harmony scritto in maniera arcaica: niente di più errato. 
2- Trovo che accarezzare i serpenti sia splendido
3- Sono schifosamente pigra e spesso me ne vergogno.
4- Adoro il mare: nuotare mi fa sentire libera come poche cose al mondo.
5- Uno dei miei sogni è comprare casa a Trieste.
6- Il mio gruppo musicale preferito sono gli U2, seguiti dai Muse. Fino a qualche anno fa avrei osannato i 30 Seconds to Mars, ma con l’ultimo album mi hanno persa. 
7- Tifo Juve e mi piacerebbe molto andare allo stadio a vederla.
8- Il mio sport preferito è la pallacanestro che ho giocato per 11 anni. Poi sono diventata ufficiale di campo. Sogno di poter vedere dal vivo una finale olimpica. 
9- Il mio piatto preferito è il goulash con gli gnocchi di pane che cucina mia madre. Anche più della pizza.
10- Andare in giro per musei con Mattia è una delle attività più belle che ci siano. 
11- Mi piace molto il mio lavoro, anche se spesso da delle delusioni. 

Il terzo passo sarebbe nominare altri 11 blogger a cui passare il Liebster Awards: il problema maggiore è che io non conosco 11 blogger che abbiano meno di 200 followers, quindi… 

7 su 11, non male dai. 

Ed infine le domande a cui i nominati dovrebbero rispondere. 

1- Come stai?
2- Che libro c’è sul tuo comodino?
3- Qual è l’ultimo film che hai visto e che ne pensi?
4- Qual è stata la vacanza più bella che hai fatto?
5- E la pazzia per cui ti vergogni ancora adesso?
6- Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del blogging?
7- Qual è il tuo libro preferito?
8- E serie TV?
9- Che follia ti piacerebbe fare?
10- Dove vorresti vivere?
11- Qual è la tua “serata perfetta”?

Finito ciò, andrò a comunicare la nomination a tutti… spero che la prendano bene!

giovedì 12 maggio 2016

Ma abbiamo vinto davvero?

C’è un detto nel nostro paese piuttosto conosciuto e troppo usato, cioè “fatta la legge, trovato l’inganno.”
Ieri pomeriggio è stata posta la fiducia sulla Legge per le Unioni Civili: è stato un parto difficile, lunghissimo, durato anni e pieno di ostacoli. Mentre l’Europa civile andava avanti, noi arrancavamo verso un riconoscimento per gli omosessuali. Alla fine è arrivato e a ben vedere non fa contento nessuno, a parte Renzi e una parte del suo Governo. 

giovedì 5 maggio 2016

The Martian VS The Martian

Ieri sera, con Mattia, ho visto il film The Martian di Ridley Scott (in Italia, Sopravvissuto) con Matt Damon come attore principale. Siccome qualche settimana fa ho anche letto il libri di Andy Weir da cui il film è tratto, ho deciso di fare una piccola comparazione tra i due. 
Prima, però, una leggerissima trama.

giovedì 28 aprile 2016

L’insostenibile arroganza dell’essere

Quando abbiamo aperto la gelateria, ero ben conscia del fatto che lavorare a contatto col pubblico non sarebbe stato facile. C’è sempre bisogno di essere gentili e disponibili, ordinati e puliti. Sono cose abbastanza basilari e che riesco a seguire senza troppi problemi. 
Accadono però delle cose che riescono seriamente a mandarmi fuori dai gangheri, perché sono buona e cara, ma quando si esagera esplodo anche io.

mercoledì 20 aprile 2016

Solitudine femminile

L’altro giorno ascoltavo il programma radiofonico “Il Ruggito del Coniglio” su Radio2. Normalmente rido parecchio grazie agli ascoltatori e soprattutto ai due ottimi conduttori. Però mi sono imbattuta in una telefonata che mi ha un po’ lasciata con l’amaro in bocca e sono giorni che ci ripenso.

mercoledì 13 aprile 2016

Thirty Seconds to Mars: Odi et Amo


Nel 2007 la mia vita ha avuto una sorta di giro di vite: finalmente dopo tanti anni sono riuscita a fare quello che avevo sempre volute fare dalla mia adolescenza, cioè frequentare la scuola di pasticceria per adulti. Colonna sonora di quel periodo è stata la musica dei Thirty Seconds to Mars, che in quell’anno iniziarono ad avere una modesta notorietà nel nostro paese. Come molti, la prima canzone che vidi, letteralmente, fu The Kill su MTV con il celeberrimo video omaggio di Shining. 
Non è stato proprio amore a prima vista, anzi, ho dovuto attendere From Yesterday per essere travolta dall’onda marziana. Da quel momento in poi ho fatto le peggio cose per seguirli. 

mercoledì 6 aprile 2016

Quattro giorni in paradiso

La scorsa settimana, approfittando della disponibilità di un posto dove andare a dormire grazie alla zia di Mattia, siamo andati a fare una specie di mini viaggio di nozze a Roma. Entrambi avevamo già visitato la capitale, io con la scuola, lui con la famiglia, ma abbiamo pensato che c’è sempre qualcosa di nuovo da trovare o anche solo riscoprire. Quindi abbiamo fatto la valigia, scelto le scarpe più comode e abbiamo preso il treno verso una delle città più belle al mondo.

Bambina con Colomba,
presente ai Musei Capitolini
Se è vero che a me piace andare in giro anche alla cieca, per Mattia vale il contrario. Nei giorni precedenti alla partenza ha scandagliato per bene il web e ha creato una sorta di mappa delle cose da fare. Quando si va in una città come Roma e si hanno pochi giorni a disposizione, è assolutamente necessario fare una scaletta, perché altrimenti solo camminando e fermandoti a vedere quello che trovi al momento perderesti ore ed ore, rischiando di non riuscire a vedere quello a cui tenevi. Ma è stato proprio grazie a questa prima ricognizione, che Mattia ha trovato quello che è stata per noi una manna dal cielo: il Roma Pass! Con la modica cifra di 36 euro a testa, il Roma Pass ci ha dato l’opportunità di entrare in due luoghi a nostra scelta gratis (per noi i Musei Capitolini e Colosseo con Fori Romani e Palatino), poi entrare in tutti gli altri siti a prezzo ridotto, ma, soprattutto, viaggiare gratis con l’ATAC . Considerando che abbiamo fatto decine di viaggi tra bus, metro e tram, ce lo siamo praticamente ripagato in toto, quindi ve lo consiglio se doveste andare a Roma per 4-5 giorni. 

Penso che sia inutile dirvi quanto sia bella Roma: è una città incredibile, nuovo e antico si fondono, a volte con risultati scarsi, altre in maniera magnifica. 
Ma Roma è qualcosa di più: come tutte le grandi città metropolitane e piene di turisti, è un coacervo di lingue e persone diverse. In pochi metri quadrati puoi sentire parlare inglese, francese, russo, tedesco e mille altre, vedi scolari poco interessati, guide con l’ombrello alzato e romani ormai rassegnati a dover combattere contro orde di turisti che si riversano in città. A me sono situazioni che piacciono, anche se a volte ho la voglia insensata di fare una strage, soprattutto quando vedo gente che sporca o che spintona e si comporta, alla fine della fiera, da maleducati - ma questo è una cosa che succede ovunque, anche a Serra San Quirico. Mi piace l’aria di tranquillità, festa o comunque la serenità di persone che sono li per divertirsi, esattamente come ho fatto io. 

Mattia mi ha chiesto più volte quale è stata la cosa che ho preferito visitare e devo dire che la scelta è ardua, perché di cose belle ne abbiamo visto a bizzeffe. Diciamo che il podio se lo giocano la visita al Palatino, Castel Sant’Angelo e la Cripta dei Cappuccini, non strettamente in quest’ordine. Sono tre cose molto diverse tra loro, con delle caratteristiche particolari. 
Quella che si visita in minor tempo è la Cripta: si trova in Via Vittorio Veneto nella chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini. Il biglietto intero viene otto euro (non si può usare il Roma Pass) e puoi vedere il museo e la cripta. Anche se il punto forte è ovviamente la cripta, anche il museo è molto interessante: ripercorre dall’inizio la storia dell’ordine dei Cappuccini, dallo scisma con gli altri francescani, fino alle figure più conosciute dei nostri anni. Ci sono molti cimeli particolari, come ossari, breviari e bellissimi libri con miniature, tutte cose che per una amante della storia come me sono sempre belle da vedere. Poi si continua nella cripta e li le cose si fanno molto interessanti. 
La particolarità del luogo è che è totalmente decorata ed arredata con le ossa dei frati cappuccini morti duranti i secoli. Viene usata ogni cosa, i teschi, le ossa del bacino, le scapole, in modo che si possa dare alle stanze una sorta di bellezza macabra e orrorifica, nonostante le finestre che spandono luce all’interno. La cosa più allucinante sono i frati riposizionati in piedi: fanno abbastanza paura. 
Molto più famoso è Castel Sant’Angelo, nato come il Mausoleo di Adriano, riconvertito come prigione, rocca dei Papi e poi come museo dello stato italiano ai giorni nostri. In un paio di ore, in un solo sito, si possono vedere tutti gli strati della storia romana dall’impero alla repubblica. Senza dimenticare le sale interne decorate con stucchi e affreschi, i camminamenti su due piani differenti e la splendida terrazza su cui svetta l’arcangelo e da cui si può vedere tutta Roma: uno spettacolo incredibile. 
Se il Colosseo e i Fori Romani sono le attrazioni più visitate, il Palatino segue di poco, anche perché si entra con lo stesso biglietto (12 euro in totale). È molto esteso, con decine di rovine tutte ben descritte. Ci sono dei cartelli, non troppo lunghi e quindi neanche troppo tecnici, alla portata di tutti. L’unica cosa è che bisogna entrare sapendo che si dovranno passare almeno un paio di ore se si vorrà vedere tutto, altrimenti si perderà assolutamente qualcosa. 

Fuori classifica, un’altra cosa che mi è piaciuta tantissimo di questa vacanza, è l’essere stata presente come pubblico alla trasmissione di Rai 3 Gazebo, in onda giovedì e domenica in seconda serata: io e Mattia siamo andati al Teatro delle Vittore e abbiamo passato un’oretta e mezza ridendo e divertendoci tantissimo, grazie a Diego Bianchi (in arte Zoro) che ci ha messo subito a nostro agio facendo battute e prendendo bonariamente in giro le persone presenti in studio. Anche questa è un’esperienza che vorremmo rifare in un futuro, magari di domenica, quando la puntata è molto più lunga ed intensa. 


E voi quale vacanze ricordate come paradisiaca? Dove consigliereste di andare e cosa vedere in specifico?

Con Diego Bianchi, alias Zoro, conduttore
                                     
Con Missouri 4, alla guida del paese

Con la giornalista Francesca Schianchi

mercoledì 30 marzo 2016

Quando un libro ti delude (e proprio nel finale)

Ho terminato di leggere pochi giorni fa “Una famiglia quasi perfetta” di Jane Shemilt in un tripudio di fascino e delusione allo stesso tempo, un sentimento che di rado provo quando leggo.
Generalmente se un libro non ti piace lo capisci abbastanza in fretta, al contrario se ti prende lo fa da subito, o quasi.
Ma andiamo con ordine: da qui in poi state attenti agli spoiler.

mercoledì 23 marzo 2016

Matrimonio

Forse qualcuno se ne è accorto, ma la scorsa settimana il blog è stato in pausa: nonostante avessi mille cose diverse di cui poter parlare, io avevo la testa solo a quello che mi sarebbe successo nel week end: non solo l’apertura stagionale della gelateria, ma soprattutto il mio matrimonio.

mercoledì 9 marzo 2016

8 Marzo e l'ipocrisia italiana

Ieri mattina andando in giro per le solite commissioni (pane e latte, per intenderci), tutti i negozianti del paese mi hanno fatto gli auguri. Lì per lì non ho ben capito perché lo facessero, poi mi è arrivata l’illuminazione: 8 marzo, festa della donna. 

E mi sono incazzata. 
La Festa della donna è una giornata che dovrebbe esaltare il ruolo femminile ed aiutare a far sì che la donna venga riconosciuta di pari livello all’uomo, per lo meno moralmente ed economicamente. Ecco, siamo nel 2016 e questo ancora non avviene, e non in paesi del Terzo Mondo, ma proprio nel nostro che è, tutto sommato, un paese sviluppato. Allora l’otto marzo diventa la festa dell’ipocrisia bieca contro le donne. Di casi ce ne sono molti, ma oggi voglio parlare di due cose che mi stanno molto a cuore, cioè la violenza sulle donne e l’obiezione di coscienza sulla legge 194. 

mercoledì 2 marzo 2016

Via col Vento

Nel mondo si fa sempre un gran parlare dei record di incassi delle pellicole cinematografiche, come è stato questo inverno per Star Wars e da noi Quo Vado? Di Checco Zalone. 

Ma c’è un film uscito nel 1939 che mantiene ancora il vero record, e cioè quello del più visto e quindi con gli incassi maggiori di sempre, ovviamente tenendo conto dell’inflazione: stiamo parlando di Via col Vento con Vivien Leight e Clarke Gable. Il film nasce dall’idea del produttore David O. Selznick di mettere sullo schermo quello che pochi anni prima fu il caso letterario americano, cioè l’omonimo libro di Margaret Mitchell, che ad una cinquantina d’anni dalla Guerra di Secessione ne scrive un affresco nitido che farà in breve il giro degli Stati Uniti non senza qualche protesta. 

mercoledì 24 febbraio 2016

Io prima di te

Louisa è una ragazza che ha tutto quello che le occorre: un tetto sotto cui vivere con i suoi genitori, un bravo fidanzato da molti anni, un lavoro al bar cittadino che adora. Niente potrebbe andarle meglio, non fosse che il proprietario del bar chiude e lei si trova improvvisamente senza un lavoro. Dopo lunghe ricerche, decide di accettare l’offerta di una famiglia molto benestante per fare da “dama di compagnia” ad un tetraplegico.

mercoledì 17 febbraio 2016

Subsonica vs Morricone: chiacchiere sul nulla

Questa settimana nel mondo della musica si è parlato, oltre che del Festival di Sanremo, di una diatriba che ha dell’assurdo, cioè quella tra i Subsonica ed Ennio Morricone. 
Ecco, quando io ho letto questo messaggio ho sorriso e sono andata avanti: il tag “felici coincidenze” dovrebbe far capire che i Subsonica non hanno mai insinuato plagi o similari, ma che, semplicemente, è tutto una coincidenza. 

mercoledì 10 febbraio 2016

Ode alla Parrucchiera

Oggi è il dieci di febbraio ed esattamente tra un mese e nove giorni, mi sposo. 
La cosa che maggiormente mi ha fatto veramente capire la portata di quello che sto per affrontare è stata la prova dalla parrucchiera per l’acconciatura: erano anni ormai che non andavo da una professionista a farmi sistemare i capelli e finalmente mi sono ritrovata in paradiso. Ho il sospetto che questo sarà un post soprattutto femminile, ma passatemelo per questa volta.

mercoledì 3 febbraio 2016

Saga dei Giochi vs Delitti del BarLume


Nel 2007 esce nelle librerie di tutta Italia il primo romanzo di Marco Malvadi, La Briscola in Cinque, edito Sellerio. Visto il successo, gli anni successivi escono altri cinque libri che insieme formano quella che viene chiamata La Saga dei Giochi, dato che ogni libro parla anche di un gioco. Nel 2013 Sky produce due episodi da un’ora e mezza ciascuno che riprendono alla lontana Il Re dei Giochi e La Carta più Alta, portando poi sugli schermi altri quattro episodi, gli ultimi andati in onda a gennaio di quest’anno. 
Siccome mi sono guardata tutte e tre le serie una dietro l’altra, mi è anche presa la voglia di rileggere tutti i libri, visto che giacciono placidi nella mia libreria, e ne ho fatto una sorta di comparazione implacabile. 

mercoledì 27 gennaio 2016

#escile o non #escile?

Si è discusso abbastanza sui social network di una goliardata nata alla Bocconi di Milano, cioè una gara tra atenei a scontri di tette. Con l’hastag #escile in bella vista, decine di ragazze si sono fotografate il seno seminudo e l’hanno postato specificando l’università di appartenenza: più foto di ragazze di un ateneo e più punti prendeva proprio quell’università.

mercoledì 20 gennaio 2016

Polemiche On line

Una delle cose che mi piace fare, soprattutto il lunedì mattina, è di andare al bar del paese, prendermi un buon caffè e mangiarmi una brioches con la marmellata, il tutto leggendomi la Gazzetta dello Sport: mi piace il calcio, lo ammetto, ma soprattutto amo la pallacanestro, e proprio nelle due pagine dedicate alla palla a spicchi, ho trovato questo articolo che mi ha particolarmente colpito.

mercoledì 13 gennaio 2016

Sui libri distillati

Crediti: Dailybest.it
“Il meglio della narrativa mondiale scelto e distillato per offrirti l’essenziale. Un’occasione unica per vivere il piacere della lettura senza perdere nulla della trama o della piacevolezza del racconto.”
Questo è l’incipit sulla pagina ufficiale dei famigerati libri distillati della "Centauria" di cui si è molto parlato in quest’ultima settimana: non sono dei riassunti, così ricercati da orde di studenti in panico scolastico, ma veri e propri taglia e cuci di libri per snellirli e renderli più accessibili a tutti.
I primi due libri che hanno subito questa distillazione sono “Uomini che odiano le donne” dello svedese Stieg Larsson e “Venuto al mondo” della nostrana Mazzantini. Non avendo letto il libro della Mazzantini, posso solo riferirmi a quello di Larsson e seriamente mi domando come si possano tagliuzzare circa quattrocento pagine delle seicento e passa di cui il tomo originale è formato, e pensare che non si “perde nulla della trama o della piacevolezza del racconto”. La bellezza incredibile di “Uomini che odiano le donne” non è derivata solo dal caso che i protagonisti devono risolvere, ma anche dal contorno di questi personaggi, le loro vite, i loro pensieri, dove e come vivono, tutte cose che, immagino, verranno passate sotto le forbici, solo per mantenere quei pezzi di azione. Togliere ai libri i contorni, chiamiamoli così, significa decurtarli, sminuirli e farli passare per un volgare riassuntivo: tanto varrebbe andarsi a leggere le descrizioni su Wikipedia.

mercoledì 6 gennaio 2016

And then there were none (BBC1)

Inizio la mia attività seria di blogger con qualcosa di soft: recensione di una miniserie TV della BBC andata in onda durante queste vacanze natalizie. Era un’opera che non vedevo l’ora di gustare, complice l’amore che ho per i libri di Agatha Christie e la mezza infatuazione per Aidan Turner, che seguo dai tempi di Being Human. Inoltre da anni aspettavo una degna rappresentazione di uno dei libri che ha fatto storia, dopo i decenni passati dalle trasposizioni con Peter Ustinov e Angela Lansbury. Ed è qui che giungiamo, a "And then there were none" (In italiano Dieci Piccoli Indiani) della BBC.

lunedì 4 gennaio 2016

Una breve, brevissima presentazione

Ed infine è giunto il momento.
Anche io sono arrivata ad avere un blog.
È da parecchio tempo che mi girava in testa questa idea, ho sentito spesso la necessità di avere un posto dove scrivere i miei pensieri e di buttare giù qualche idea e quindi… eccomi qui.
Pensieri congelati vuole essere una sorta di diario personale che svilupperà sia recensioni varie di ciò che mi piace (libri, serie TV e film) e di cose che mi succedono personalmente, soprattutto al lavoro, e magari anche discussioni riguardo l’attualità. Insomma, un angolo di incontro nel cyber spazio (ho sempre sognato di scrivere la parola cyber spazio XD).
Spero solo di esserne capace.
Comunque vi ringrazio fin da ora se vorrete seguirmi :)

p.s. Mercoledì arriva il primo vero contenuto.