Ieri sera, con Mattia, ho visto il film The Martian di Ridley Scott (in Italia, Sopravvissuto) con Matt Damon come attore principale. Siccome qualche settimana fa ho anche letto il libri di Andy Weir da cui il film è tratto, ho deciso di fare una piccola comparazione tra i due.
Prima, però, una leggerissima trama.

Sia il film che il libro si sviluppano sulla stessa trama: bisogna dire che in questo Ridley Scott è stato bravo. Non ha cambiato troppo le vicende e quindi è rimasto fedele quasi totalmente al testo iniziale. Ovviamente per questione di tempi filmici hanno dovuto sfoltire alcune delle vicissitudini di Watney (per esempio la tempesta in avvicinamento al cratere Schiapparelli), ma mi sento dire che è uno dei film migliori ripreso da un libro.
Questo diciamo almeno fino al finale: SPOILER per chi volesse leggerlo e/o vederlo.
Quando Watney riesce a ripartire, deve essere recuperato a mano da uno dei suoi compagni, per la precisione Beck. Nel film viene reso tutto molto più spettacolare, con la capitano Lewis (Jessica Chastain) che si allunga con un nastro e Watney che fa una manovra alla Iron Man e si buca la tuta. Ok, spettacolo, pathos, ma onestamente è un errore abbastanza macroscopico, fosse fatto nella realtà, Waney sarebbe morto nell’immediato.

Scott ha preferito fare alcune scelte più hollywoodiane, più che altro per venire incontro agli spettatori che ricercano la spettacolarità, però ha sminuito moltissimo la veridicità delle sue azioni e questo a mio avviso penalizza la resa finale.
Siamo onesti, però: il film non è brutto, anzi l’ho preferito a tanti titoli molto più blasonati, quali Interstellar e anche Gravity (che però visivamente con il 3D era una cosa spaziale in tutti i sensi). Mi è solo spiaciuto che alla fine si sia un po’ buttato via per una scena che poteva avere comunque un gran pathos, solo per spettacolarizzare. E dispiace ancora di più perché Scott è stato anche bravo nel rendere il film divertente come il libro, con le battute di Watney e la presenza di certi personaggi che riescono ad alleggerire la corsa contro il tempo per farlo sopravvivere. Mi è piaciuto il voler rimanere fedeli all’amore della disco music del capitano Lewis, o delle serie TV anni ’70 che Mark trova nelle chiavette dell’equipaggio, perché rendeva tutto più leggero. Sarà per queste cose che ha vinto il Golden Globe come miglior film commedia, anche se onestamente non lo avrei mai inserito nella categoria commedia.
Il libro, d’altra parte, è un capolavoro, ancora più incredibile se pensiamo che è l’opera prima di un esordiente. È accurato, divertente, con il giusto tocco di dramma e avventura. È quello che un libro di viaggi deve essere, perché ti fa venire voglia di andare avanti, sapere cosa succede, come Watney affronterà l’ennesima sfida che gli propone. È una storia che potrebbe piacere sia agli amanti della fantascienza, ma anche a chi generalmente non la sceglie, esattamente come me.
Voto Libro: 10/10
Voto Film: 8/10
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti son ben accettati, molto meno gli insulti immotivati. Grazie :)