mercoledì 2 marzo 2016

Via col Vento

Nel mondo si fa sempre un gran parlare dei record di incassi delle pellicole cinematografiche, come è stato questo inverno per Star Wars e da noi Quo Vado? Di Checco Zalone. 

Ma c’è un film uscito nel 1939 che mantiene ancora il vero record, e cioè quello del più visto e quindi con gli incassi maggiori di sempre, ovviamente tenendo conto dell’inflazione: stiamo parlando di Via col Vento con Vivien Leight e Clarke Gable. Il film nasce dall’idea del produttore David O. Selznick di mettere sullo schermo quello che pochi anni prima fu il caso letterario americano, cioè l’omonimo libro di Margaret Mitchell, che ad una cinquantina d’anni dalla Guerra di Secessione ne scrive un affresco nitido che farà in breve il giro degli Stati Uniti non senza qualche protesta. 

Rossella O’Hara è una ragazza di sedici anni i cui soli pensieri sono i ragazzi ed avere quello che desidera, senza preoccuparsi di invidie e moralità dell’800. Vive in una enorme piantagione di cotone di nome Tara e la vita scorre felice. Ma non ha ancora dovuto fare i conti con la Guerra che di li a poco imperverserà come una tempesta in Georgia. 

Nonostante il libro sia stato scritto nel 1936, è di facile lettura: ovviamente c’è qualche termine un po’ desueto e la forma è lontana da quella a cui siamo un po’ abituati, ma non rovina la lettura. Però il bello di questo romanzo sono due cose particolari: la protagonista Rossella O’Hara e la descrizione ottima della vita nella Georgia durante la guerra. 
Per il secondo punto l’opera è stata anche criticata, perché da una visione dei nordisti molto gretta ed esagerata, mentre i sudisti sembrano tutti virtuosi e nel giusto. Il modo di comportarsi non solo dei Cartbagger, ma di tutto l’apparato militare del nord e delle famiglie che dal nord arrivano man mano che si leggono le pagine, è sembrato pure a me un po’ esagerato, ma alla fine è una nota di colore che rende la storia più avvincente e segna una linea netta tra i comportamenti accettati e quelli no. E qui si inizia a parlare di Rossella. 

Rossella come ragazza di ottima famiglia dovrebbe avere come interesse solo quello di diventare una brava Signora di Casa, esattamente come sua madre: dovrebbe essere educata, gentile, disponibile, elegante. Lei non è niente di tutto ciò, anzi è parecchio egoista, viziata e gentile solo con chi vuole lei. Non è una persona capace di dare senza avere niente in cambio e non si fa scrupoli di usare tutto quello che è lecito per avere qualcosa. Onestamente non è una ragazza che può piacere, infatti non c’è nessuna donna che le vuole bene, a parte sua madre, mentre è quasi venerata da tutti i ragazzi che le fanno la corte, perché Rossella è anche molto civettuola con tutti. Il suo vero amore, però, è Ashley Wilkes, che all’inizio del romanzo si fidanza con una sua cugina Melania Hamilton e questo Rossella non lo può tollerare, soprattutto perché Melania è esattamente quello che lei stessa vorrebbe essere, ma che non è e mai sarà.
Nonostante tutti i suoi difetti, la Mitchell è bravissima a farcela amare, forse perché Rossella è un’eroina più vicina ai tempi nostri e quindi è facile immedesimarsi e capirla, meglio di come fanno gli altri personaggi del romanzo. Quando poi scoppia la Guerra, Rossella sboccia: dimostra una grandissima forza, non si perde d’animo e rimbocca la maniche per restare a galla all’inizio e prosperare poi, cosa che non le viene perdonato in quanto donna. Rossella non se ne interessa, lei ha fatto una promessa a se stessa, cioè che non avrebbe avuto mai più fame, che la sua famiglia non avrebbe sofferto più a qualsiasi costo e memore di questa promessa lei fa veramente di tutto, quasi sempre in maniera lecita, per far riprendere Tara e farla prosperare. Non è un’impresa facile e molti ostacoli le si parano davanti, ma lei, imperterrita, prende tutto il peso sopra di se e va avanti fino a quando la sua terra torna ad essere una discreta piantagione, per lo meno la migliore dei dintorni. Per fare tutto questo si attira le antipatie di tutti: le donne, perché non si comporta come una signora normale, gli uomini, perché lei si dimostra più brava negli affari e anche con meno scrupoli morali. L’unica a proteggerla sempre contro tutto e tutti è Melania. Lei nella sua bontà e nell’essere una vera signora, non riesce a vedere il male nelle persone, ha sempre una buona parola per tutti e cerca sempre di aiutare dove è possibile. È convinta che quello che fa Rossella sia sempre dovuto alla sua innata bontà e non per tornaconto. Non si accorge neanche che è innamorata di suo marito. Ed è qui che la grandezza di Rossella si arena: mentre è una grande affarista, cinica e realista, è assolutamente cieca nei confronti di Ashley. Fin da subito capiamo che Ashley e Rossella sono due personaggi troppo diversi tra loro per poter stare assieme. Ashley prova una forte attrazione fisica per lei, mentre Rossella è convinta di amarlo totalmente. Mentre lei è pronta a sposarlo praticamente subito, lui di lasciare Melania non ci pensa neanche lontanamente. Inoltre Ashley, capitolo dopo capitolo, ci viene mostrato come un totale inetto e Rossella stessa si rende conto che gli fa passare lisce moltissime mancanze rispetto ad altri uomini, Non riesce a perdonare Franco Kennedy per esempio. Insomma, Rossella è totalmente persa, fino a quando, verso il termine del libro capisce che lui la vuole solo come amante ed in un battibaleno il mondo le si sgretola intorno. 
Rossella è una donna che fa la prima mossa, che cerca di arrivare a quello che vuole, che si illude, ma non molla mai. Insomma, è una di noi e per questo non si può non amarla e questo fa di lei una vera eroina della letteratura. 



Voi avete letto Via col Vento o visto il film? Che ne pensate di Rossella?

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